Storia di Kframe

Storia di Kframe
Storia di Kframe

La storia del mio nome.

Premessa

Nella narrativa esiste una tecnica chiamata “flusso di coscienza” (in inglese “stream of consciousness”) che consiste nella libera rappresentazione dei pensieri di una persona così come compaiono nella mente.

La sua notorietà si deve allo scrittore James Joyce, il quale, influenzato dalle pubblicazioni di Sigmund Freud sulla psicoanalisi (dove propone i primi seri studi sull'inconscio) realizza una raccolta di racconti nella quale si fondono realtà e mente, coscienza ed inconscio...

Questa libera associazione di pensieri (il flusso di coscienza) ha dato vita al mio nome d'arte. Ogni argomento ad esso associato trova similitudini in me e nel mio modo di vedere e percepire.

Analisi istintiva del mio nome d'arte

La musa ispiratrice fu Kinesis, il mio siberian husky, mia compagna di vita, mia sorella. KINESIS è una parola greca che significa MOVIMENTO, DINAMISMO, FORZA. Come una forza in continua evoluzione, il mio nome continua a suggerirmi tuttora nuovi significati. La lettera “K” mi ricordava i greci ed il loro concetto del “bello” come EQUILIBRIO.

Il bello non è un principio eterno, ma un'apparizione momentanea, che bisogna saper afferrare. La lettera “K” deriva dall'alfabeto greco e significa catarsi (purificazione dell'anima). A sua volta proviene dal fenicio KAPH, un simbolo che rappresentava una mano aperta anche nella sua versione egizia. La lettera ebraica KAPH è un geroglifico che significa “palmo della mano” e trasmette la sua forza attraverso l'amore. Il sentiero del Kaph si trova sul pilastro della forza e si tratta di un percorso dove prevalgono i POTERI CREATIVI piuttosto che la forma.

Tutti i simboli associati a tale percorso rappresentano il DIVINO, l'impulso della vita all'interno dell'illusorio mondo materiale. Un viaggio nel quale rispondere a domande su sé stessi ed il proprio posto nell'universo, nel quale riconoscere la potenza creatrice dentro ciascuno di noi e che permetta attraverso l'empatia e l'istinto e l'equilibrio di vivere in armonia con tutte le energie del Mondo. Volendo unire la lettera “K” con il mio nome abbreviato (FRANCESCA=FRA)...si crea KFRA.

Aggiungendo “ME” (= IO) il risultato è KFRAME. Questa è la “K” che c'è in me! Quell'equilibrio nell'arte greca che mi ispira, la purificazione dell'anima dal mondo della materia secondo i cabalisti. La “K” rappresenta inoltre il “KA” ovvero parte dell'anima nella mitologia egizia, lo spirito, la forza vitale in grado di conservare ricordi e sentimenti. Le divinità di quel tempo possedevano numerosi KA, uno per ciascuna delle loro peculiarità, legate principalmente al potere di creare ed in quantità illimitata.

Le linee diagonali delle piramidi sono allineate con i punti cardinali perchè si pensava che così il KA potesse andare ovunque. Ed anche noi oggi siamo dotati di tutta questa magia, nonostante la moderna società abbia condotto l'uomo ad atrofizzare il terzo occhio. Al richiamo storico e mitologico si unisce “FRAME”, in inglese CORNICE o STRUTTURA, QUADRO.

Entro questa cornice è racchiuso il K, lo spirito (K – FRAME). FRAME significa anche STATO D'ANIMO ed è proprio ciò che desidero donare allo sguardo, voglio DIPINGERE UNO STATO D'ANIMO.

La pronuncia di “K” è inoltre molto simile a Key=chiave, tono. Dunque occorre una chiave di lettura di ciascun frame. Ogni frame ha il proprio tono. Vi invito pertanto a trovare la vostra personale chiave di lettura di ciò che osservate. Nel mio nome d'arte oltre all'abbreviazione di quello di battesimo (FRANCESCA), è contenuto anche il colore dei miei capelli (RAME, il metallo tra l'altro che l'umanità usa da più tempo, duttile e combinabile con altri metalli).

Questo metallo nello sciamanesimo mette in contatto con gli spiriti. Il mio soprannome, KAPPA, datomi dalla significativa iniziale K è inoltre una creatura leggendaria giapponese, uno spirito della mitologia che abita laghi, fiumi e stagni (l'acqua è il mio sogno ricorrente, metafora della sede dell'emotività) e, secondo la leggenda, si nutre della forza vitale delle sue vittime, così come io mi nutro della medesima forza che raccolgo scrivendo con la luce attraverso quella verità parlante che è la fotografia. I kappa sono figure diffuse anche nei manga.

Memorabile l'apparizione dei kappa in una puntata di Lamù in cui Ataru Moroboshi trova un kappa “secco” tra i rami di un albero (adoro arrampicarmi sugli alberi!). Un nome insomma che può leggersi in molteplici modi proprio come alcuni dei miei scatti, come qualsiasi cosa sia soggetta al nostro sguardo.

Se tutto ciò dovesse sembrarvi folle...beh di fronte alla perdita di valori della moderna società ...è per me un piacere “uscire di senno” e perseverare nel cercare significati! Vi auguro una illimitata e meditativa buona visione! Le mie fonti di ispirazione: la Natura.

L'Universo e camminare nei boschi, Kabbalah ebraica, Psicomagia di Alejandro Jodorowsky, Essere o avere di Eric Fromm, pratica del Kungfu, Meditazione, Sciamanesimo, Astrologia, Psicologia, Filosofia, Cinema, Teatro, Musica, Così parlò Zarathustra di Nietzche, Magia Celtica.